venerdì 28 dicembre 2012

Importanza dei cinque pasti giornalieri!



L’alimentazione ha un ruolo estremamente importante; il bambino comincia a scoprire il cibo, è in pieno sviluppo e ha perciò bisogno di un alimentazione specifica, egli impara a nutrirsi ed è quindi necessario che si educhi  nel modo giusto,equilibrato ma soprattutto sano e naturale.  E' innanzitutto fondamentale precisare la suddivisione dei cinque pasti giornalieri; che sono così strutturati :
- la colazione (20% delle calorie giornaliere), il primo pasto della giornata è assolutamente importante, purtroppo molti bambini, ma anche adulti ed adolescenti saltano questo pasto indispensabile per un buon equilibrio alimentare. Infatti è dimostrato che non fare colazione al mattino causa ipoglicemia, poca concentrazione mentale ed una maggiore propensione all’obesità poiché induce a squilibri nutrizionali nella dieta giornaliera del bambino.
-  la merenda di metà mattina (10% delle calorie giornaliere)
I due pasti principali devono essere composti da un primo piatto (che garantisce la giusta quantità di carboidrati che vengono bruciati lentamente e lasciano a lungo una sensazione di sazietà, oltre a garantire all’organismo la giusta dose di energie) e un secondo piatto (composto essenzialmente da proteine, fondamentali per numerosi processi biologici dell’organismo e per un corretto sviluppo di muscoli, nervi e tessuti). A queste due portate vanno aggiunte le verdure, i sali minerali e le vitamine della frutta.
- il pranzo ( 30 40% delle calorie giornaliere) dovrebbe essere più ricco perché c’è più tempo per bruciare e soprattutto perché il pranzo serve a fare il pieno di energie per un pomeriggio di gioco e attività.
- lo spuntino di metà pomeriggio (10% delle calorie giornaliere)
- la cena invece dovrebbe essere più leggera, sia perché il bambino non avrà tempo e modo per bruciare le calorie sia perché è preferibile andare a dormire con lo stomaco pieno ma non appesantito da una cena difficile da digerire.

sabato 22 dicembre 2012

CURIOSITA'


Tabella alimenti:...cosa mangiare e quando mangiarlo!!

5-6 mesi: verdure, cereali, olio d’ oliva, carne, parmigiano, pera, mela, banana

Dopo i 7 mesi: yogurt, formaggi freschi, prosciutto cotto

Dopo gli 8 mesi: pesce, legumi, tuorlo d’ uovo, pomodoro, frutta di stagione (tranne agrumi, kiwi e fragole)

Dopo i 9 mesi:  agrumi

Dopo i 12 mesi: uovo intero, latte vaccino, sale e zucchero con moderazione


...Alimentazione corretta...



Per un bambino mangiare non significa solo nutrirsi; il pasto porta con sé un gran numero di significati affettivi, psicologici e relazionali per cui i pasti devono essere proposti in modo da fornire tutti gli elementi necessari e da venire incontro alle loro esigenze.
Variare la sua dieta è fondamentale per assicurargli il giusto apporto di tutti i nutrienti essenziali ma anche per evitare una monotonia che può favorire lobesità.
Tra i principi da seguire: varietà, equilibrio nutrizionale, frequenza dei pasti.
E utile raccomandare una sequenza di introduzione degli alimenti ma di variarli per avere una corretta distribuzione di carboidrati, lipidi e proteine.
La pappa unica non è lunica modalità utilizzabile: portate separate possono offrire unesperienza gustativa coinvolgente per il bambino e favorire luso delle mani per portare il cibo in bocca.

L' alimentazione deve consentire un apporto di nutrienti corretto ed equilibrato all' organismo; le funzioni fisiologiche degli alimenti si possono elencare in:
  - funzione energetica, fornire energia per lo svolgimento delle attività fisiologiche ed è svolta da glucidi e   lipidi.
  - funzione plastica, fornire materia per la costruzione, il mantenimento ed il rinnovo dei tessuti; è svolta dalle proteine, da alcuni componenti dei lipidi e, in misura secondaria, dai glucidi .Alcuni minerali come il Ca, P, Mg svolgono funzione plastica in quanto sono tra i costituenti dello scheletro e dei denti. 
  - funzione regolatrice per controllare e modulare le reazioni biochimiche che avvengono nell' organismo ed è svolta da vitamine e sali minerali ma anche da acqua e fibre

Fonte, tratto da: "Alimentazione da zero a tre anni dal latte alla pasta"
 

Lo svezzamento: dal latte a...


Dal sesto mese di vita compiuto si può iniziare lo svezzamento, cioè l’integrazione di cibi solidi e semisolidi (biscotti, frutta, pappe, minestrine) all’alimentazione con solo latte (materno o formula adatta per il primo semestre). Lo svezzamento non è soltanto una tappa importante dal punto di vista nutrizionale, rappresenta anche un momento delicato e importante per l’acquisizione di comportamenti e attitudini del piccolo di fronte alle esperienze olfattive e gustative, all’accettazione del cucchiaino.
Il termine “svezzamento”, normalmente utilizzato per indicare la somministrazione della prima pappa, ha in realtà il significato di “togliere  un vezzo” dal termine divezzare: perdere. Il fine naturale è la conquista della capacità di nutrirsi autonomamente, passando dal latte quale unico alimento ad altri cibi semisolidi e solidi fino ad una dieta adulta. L’introduzione di nuovi alimenti in questa fascia di età è opportuna in quanto il latte da solo non è più sufficiente a fornire un adeguato apporto di energia, parallelamente la maturazione dei sistemi nervoso, gastroenterico e renale conferisce al lattante la possibilità e la capacità di ricevere alimenti solidi con diversa densità nutritiva, consistenza e modalità di assunzione.

Fonte, tratto da: "Ministero della salute: salute dei bambini, alimentazione"

venerdì 21 dicembre 2012

Allattamento artificiale



Una madre può scegliere di non allattare al seno per propria attitudine o per reale scarsa produzione di latte o per l’esistenza di una controindicazione ad allattare al seno. In questi casi si ricorrerà al latte artificiale: formule dei primi mesi e, dopo il 6° mese di vita, formule di proseguimento. Si tratta comunque di derivati dal latte di mucca trasformati, adattati, integrati per renderli quanto più simili possibile al latte materno.
I prodotti artificiali sono concepiti per simulare al meglio il latte materno; sebbene non possano trasferire al bebè gli anticorpi, gli forniscono tutti i nutritivi necessari.I biberon migliori tra cui scegliere sono quelli che permettono al tuo bimbo un'esperienza più vicina possibile all'allattamento al seno, e che facilitano al massimo il passaggio dal seno al biberon.


Serviranno tre o quattro biberon e una selezione di tettarelle. Le tettarelle della serie Prime Poppate con il foro più piccolo sono perfette a tale scopo. E’ necessario un biberon predisposto per tettarelle con flussi diversi, in modo da poter aumentare il flusso man mano che il bimbo cresce. Ve ne sono alcuni che permettono di ridurre l'incidenza delle coliche.
Sul mercato sono disponibili diversi tipi di biberon, si tratta solo di scegliere quello più adatto alle esigenze del bambino. Prima di acquistare un biberon bisogna considerare tre domande importanti:
1: Ricordati di pulire e sterilizzare tutte le parti prima di utilizzare il biberon.
2: Il biberon dispone di una tettarella che si adatta naturalmente alla bocca del tuo bimbo e lo incoraggia ad aprirla bene In questo modo, il bimbo si attaccherà in modo molto più facile
3: Il biberon dispone di contrassegni chiari per misurare in modo preciso le quantità di latte materno o in polvere



Fonte, tratto da da: "Gravidanzaonline.it"

CURIOSITA'...

La “Settimana mondiale dell’allattamento 2012”
In occasione della Settimana mondiale dell’allattamento 2012, dal 1° al 7 Ottobre, sul tema “Allattare: il meglio anche per l'avvenire” l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) vuole sottolineare l’importanza dell’allattamento materno esclusivo nei primi sei mesi di vita, per ridurre il rischio legato a diarrea infantile e infezioni respiratorie.
Attraverso quest’iniziativa si vuole informare la popolazione sull’importante ruolo dell’allattamento al seno nella prevenzione di malattie non trasmissibili – come il diabete, le affezioni dell’apparato cardiocircolatorio, i tumori al seno e all’utero. Inoltre, il latte materno è più ecologico dell’alimentazione al biberon e contribuisce in tutto il mondo alla promozione della salute e alla lotta alla povertà. Nessun alimento in natura può essere paragonato al latte, che offre al bambino tutto ciò di cui ha bisogno nei primi mesi di vita, senza avere controindicazioni o provocare effetti collaterali. È un prodotto che non necessita di preparazione, che risponde a tutte le necessità dell’organismo del lattante e che si adatta perfettamente, per composizione, temperatura, quantità e densità, alle esigenze del piccolo. In una parola, insostituibile.


da: "Voglia di Salute"

Allattare al seno, oltre a essere un gesto naturale fa benissimo al bimbo e pure alla mamma!


I benefici dell’allattamento al seno
L’allattamento al seno è fondamentale per il corretto sviluppo fisico e psicologico di un bambino. A dimostrazione di ciò, la scoperta di alcuni studiosi che hanno accertato che l’alimentazione al seno aumenta il quoziente intellettivo (QI). Ma questa è solo una delle più recenti scoperte sulle qualità del latte materno che continua a essere l’unico cibo necessario alla perfetta crescita del neonato nei primi sei mesi di vita. Rendendo, per esempio, l’organismo del neonato più forte anche contro l’asma allergica.
 Numerose ricerche hanno anche dimostrato come allattare riduca il rischio di tumore alle ovaie e alla mammella, nonché prevenga la depressione post-parto e offra anche la possibilità di bruciare più velocemente i grassi in eccesso.
Oltre a tutto ciò, non meno importante è l'aspetto psicologico: allattare al seno rafforza il legame tra mamma e bimbo. E i benefici sono sia fisici sia psicologici: l’allattamento soddisfa il bisogno di contatto e di appagamento dei bisogni primari, rafforzando il legame affettivo madre-figlio, garantisce al bambino l’assunzione di sostanze nutrienti (per la crescita) e di anticorpi (per rafforzare il suo sistema immunitario ‘in costruzione’) e, al tempo stesso, aiuta la madre nella delicata fase post-parto e in quella in cui l’organismo ricerca un nuovo equilibrio, grazie alla produzione di ormoni che garantiscono anche una sensazione di tranquillità e serenità.
 
1. La posizione
La posizione ideale da tenere per allattare è quella seduta su una poltrona bassa, dove è possibile poggiare i piedi a terra, con le ginocchia appena sollevate. La testa del bambino va tenuta nell'incavo del braccio, in modo che la sua posizione risulti leggermente distesa. Il capezzolo e l'areola devono essere completamente posti nella bocca del bambino, altrimenti la mamma avvertirà dolore durante la suzione.

2. Il numero di poppate
In realtà non c'è un numero fisso di poppate nell'arco della giornata. Il bambino va messo al seno ogni volta che piange e ha fame. Proprio per questo l'allattamento al seno viene anche detto “a richiesta”. Va ricordato, in generale, che appena nato il bimbo mangia pressappoco ogni due ore; man mano che cresce, poi, la pausa tra una poppata e l'altra diventerà più estesa, attestandosi sulle 4-5 ore.

3. La durata delle poppate

La poppata non deve durare più di 20 minuti (10 per parte). Anzi è meglio che duri qualche minuto in meno (7-8 minuti per parte). La maggior parte del latte (tranne che nei primissimi giorni) viene assunta nei primi minuti. Possibilmente iniziate la poppata successiva dallo stesso seno con cui è finita la poppata precedente. Questo perché il bambino alla fine della poppata precedente potrebbe non avere svuotato completamente il seno. A tal proposito va detto che alcuni bambini pigri possono essere tenuti attaccati per un periodo superiore ai tradizionali 20 minuti, assicurandosi però che mangino effettivamente di più. Va anche ricordato  di far fare al bimbo, dopo ogni poppata, il ruttino per evitare spiacevoli rigurgiti.

Fonte, tratto da da: "VogliadiSalute"

giovedì 13 dicembre 2012

...e ora si comincia...



Negli ultimi decenni, numerosi studi hanno dimostrato che l’alimentazione rappresenta uno dei fattori più importanti per la salute dell’individuo sia in età pediatrica che da adulto. Corrette abitudini alimentari, iniziate fin dalla prima infanzia e mantenute nel tempo, infatti, possono contribuire a prevenire malattie molto importanti, quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari.
Poiché le esperienze alimentari dell’infanzia influenzano le abitudini degli anni successivi, è fondamentale che la famiglia aiuti il bambino da un lato a crescere sano, insegnandogli a fare scelte nutrizionali corrette, e dall’altro a costruire un rapporto sereno ed equilibrato con il cibo. Per un bambino nutrirsi non significa solo soddisfare una necessità biologica, ma è un momento ricco di valenze affettive, psicologiche e relazionali. Una corretta alimentazione, presupposto essenziale per una crescita armonica e ottimale, deve tener conto delle diverse fasi della vita, caratterizzate da esigenze nutrizionali e competenze fisiologiche e comportamentali in evoluzione.

sabato 24 novembre 2012

Giornata Mondiale del bambino: esperti a confronto sull'alimentazione

Mangiar bene da piccoli per non ammalarsi da grandi: questo l'obiettivo di esperti e studiosi che si sono dati appuntamento all'Università di Chieti sabato 17 novembre per la Giornata Mondiale del bambino e dell'adolescente...

E' l'ora della pappa!!!

Mamme, papà, nonni, baby sitter... spendete cinque minuti e visitate il mio Blog... l'ora della pappa è arrivata!!!