Curiosità!


Cosa mangiare??!
- Colazione: una tazza di latte, pane o fette biscottate con miele o marmellata; oppure una tazza di the con biscotti secchi o integrali, o  yogurt e fiocchi di cereali; una variante è yogurt con frutta fresca e pane, meglio ancora una tazza di latte o the con una fetta di torta fatta in casa, ottima anche una spremuta fresca di agrumi e pane con marmellata o miele.
- Merenda: è una buona abitudine è possibile alternare, ad esempio, tra un frutto, uno yogurt, qualche biscotto secco, una barretta di cereali, una fetta di pane con marmellata o miele, latte e cereali, una fetta di torta fatta in casa o una merendina confezionata scelta con attenzione, ovviamente a seconda dell’età del bambino. 
- Pasti: è consigliabile proporre di sera un passato di verdura o un piatto in brodo se pranzo: prevede un primo piatto asciutto o viceversa, alternare le verdure crude con quelle cotte a proprio piacimento durante i due pasti ed evitare a cena piatti a base di carne o pesce se già consumati nel pasto di mezzogiorno. Primi piatti: la pasta può esser presente tutti i giorni a pranzo e a cena, alternando piatti asciutti con piatti in brodo. E’ importante tuttavia che i carboidrati complessi (pane, pasta, riso, orzo, farro) siano proposti a pranzo in misura superiore rispetto alla cena perché servono per fornire energia in vista degli impegni pomeridiani.
 
Secondi piatti:



- carne o affettati magri – 3/4 volte alla settimana
- pesce – 2 /3 volte alla settimana
- legumi – 3 volte alla settimana
- formaggi – 2 volte alla settimana
- uova – 2 volte alla settimana
I legumi, associati ai cereali, costituiscono un ottimo piatto unico, contenente proteine ad alto valore biologico.
Verdure: devono comparire sulla tavola tutti i giorni, sia a pranzo e a cena (cotte o crude).





La piramide alimentare! 

Gli esperti dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, su richiesta del Ministero della Salute, hanno disegnato una Piramide alimentare Italiana che rappresenta un ottimo punto di riferimento per organizzare l’alimentazione di grandi e piccini.
La base della Piramide alimentare indica gli alimenti che vanno consumati più volte al giorno, mentre salendo vengono elencati gli alimenti che vanno consumati più volte alla settimana:



- Acqua: almeno un litro e mezzo ogni giorno

- Frutta e verdura: almeno cinque porzioni al giorno, variando i colori. Per porzione si intende una circa 150 gr. di frutta o 200 gr. di verdura

- Cereali: pasta, pane, riso, patate contengono carboidrati, vitamine, fibre e sali minerali; inoltre forniscono all’organismo l’energia necessaria per sostenersi e vengono bruciati lentamente

- Condimenti: a burro e margarine preferire l’olio extravergine di oliva, ricco di vitamine e di acidi grassi monoinsaturi

- Latte e yogurt: preziosa fonte di calcio e di vitamina B; due o tre porzioni al giorno

- Carne: non più di cinque volte alla settimana, alternando carne rossa e bianca (pollame)

- Pesce: ricco di grassi monoinsaturi e proteine nobili; almeno due volte alla settimana

- Uova: ricche di vitamina B e di proteine; due volte alla settimana

- Legumi: forniscono proteine simili a quelle della carne e una buona quantità di sali minerali e vitamina B; almeno due porzioni a settimana

- Salumi: forniscono proteine, ma sono ricchi di grassi; non più di una volta alla settimana

- Zucchero: tre cucchiaini al giorno



da: "Mamma.it"

Pericolo Obesità!!
 

I chili di troppo non affliggono soltanto gli adulti: sono sempre più numerosi i bambini in sovrappeso o obesi, a causa soprattutto di una dieta scorretta e di una vita troppo sedentaria.

Secondo le ultime indagini condotte dall’International Obesity Task Force, nel mondo si contano 155 milioni di bambini in sovrappeso o obesi; in Europa 400.000 bambini sono in sovrappeso e 85.000 sono obesi. L’allarme sembra coinvolgere anche l’Italia. Una indagine condotta dal Ministero della Salute, che ha coinvolto diciotto regioni italiane per un totale di 46.000 bambini, ha scoperto che su cento bambini almeno 24 sono in sovrappeso e 12 sono obesi e in alcune regioni, come la Campania, il fenomeno sfiora il 36%

Il dato è da non sottovalutare: l’obesità infantile predispone l’organismo a patologie cardiovascolari, come l’aterosclerosi, alla sindrome metabolica, un disturbo che prelude il diabete, e all’ipertensione. 
Le cause principali di questo aumento preoccupante dell’obesità infantile sono legate ad una scorretta educazione alimentare, alla vita troppo sedentaria e alla totale assenza, nella maggior parte dei casi, di attività fisica.

I bambini di oggi vivono, nella maggior parte dei casi, davanti alla televisione, spesso non fanno colazione al mattino e, in molti casi, la merenda di metà giornata e lo spuntino del pomeriggio sono altamente calorici o eccessivamente dolci.

Questo si riflette sulla salute dei più piccoli, che sempre più spesso scelgono prodotti non sani e non vengono seguiti davvero dai genitori.

A questo si aggiunge una mancata attività fisica e il poco spazio che, a scuola, viene dato all’educazione fisica: due ore settimanali che spesso sono viste come una pausa dallo studio, ma che non impegnano seriamente i bambini in attività fisiche produttive ed utili.

Una sana educazione alimentare passa necessariamente attraverso i genitori.
L’età pediatrica è decisiva per contrastare il rischio soprappeso-obesità e per educare il soggetto ad una corretta alimentazione.. Primo periodo a rischio per obesità è il primo anno di vita, durante il quale il numero degli adipociti resta stabile, mentre ne aumenta il volume; cosicché la percentuale di tessuto adiposo sale al 25-30% della massa corporea totale alla fine del primo anno. Dai due anni fino alla pubertà il tessuto adiposo si espande progressivamente per un lento aumento numerico degli adipociti (fino a 15 miliardi). In particolare, tra 4 e 6 anni, secondo periodo a rischio per obesità, l’alimentazione errata, la sedentarietà e l’influenza dell’ambiente, possono portare ad una anticipazione dell’adiposity rebound, che di solito si verifica a 6 anni. Questo sembra associato allinsorgenza di obesità nelle età successive. Infine, il periodo puberale coincide con il terzo periodo a rischio per obesità: gli adipociti raggiungono normalmente il numero totale fra 20 e 40 miliardi, contro 90 miliardi del soggetto obeso.

da: "Mamma.it"


Gli strumenti del mestiere!

 



  •  Le  tazze  sono dotate di un beccuccio morbido, antigoccia, con presa facile, in modo tale da aiutare il bambino nel passaggio dal succhiare al bere in tutta spontaneità.

  • Il seggiolone si comincia ad usare a partire dai 4 – 6 mesi, più o meno in concomitanza con l’inizio dello svezzamento. Il seggiolone serve per mettere il bambino seduto esclusivamente per la pappa, e non per lasciarlo lì a giocare. All’inizio il bambino avrà bisogno di un cuscino per poter arrivare ad un’altezza adeguata del vassoio. Per il bambino il seggiolone rappresenta una novità, una tappa importante e suscita curiosità. Non tutti i seggioloni sono uguali. Sono standard le misure, va usato fino ai 3 anni di età e comunque non oltre i 15 kg di peso. Per tutti le caratteristiche principali sono il comfort e la sicurezza. Alcuni tipi di seggioloni hanno il sedile reclinabile, utile dopo la pappa se il bimbo si addormenta E’ possibile regolare l’altezza in 7 livelli per quanto riguarda la seduta. Anche il vassoio si può regolare per avvicinarsi di più al bambino. I seggioloni più moderni sono dotati di giochi sul vassoio. Quando arriva il momento della pappa, è sufficiente chiudere il coperchio che si trasforma così nel vassoio per la pappa. Quasi tutti i seggioloni sono dotati dell’appoggia-piedi e delle ruote che permette di spostare il seggiolone con molta facilità. I seggioloni sono solitamente in metallo, in plastica o in legno, mentre il rivestimento è in materiale plastico e imbottito per rendere semplice il lavaggio. I modelli più recenti, inoltre  sono dotati di un cestino porta tutto, utile per avere a portata di mano i giochi preferiti del vostro bambino.  
  • Il biberon consigliato per i neonati,  è quello in vetro infrangibile in quanto non assorbe gli odori, e anche dopo svariate sterilizzazioni non si danneggia. Per le prime poppate è meglio acquistare un biberon a forma angolare con valvola anticolica, che riduce appunto il formarsi delle coliche per via dell’aria ingurgitata.
    Per i bambini più grandi, si possono acquistare dei biberon in policarbonato, plastica dura e resistente. A differenza del biberon in vetro, però, questo assorbe gli odori, e dopo continue sterilizzazioni si deteriorano.
    Per quanto riguarda la tettarella, in commercio si trovano prevalentemente quelle in silicone che  non assorbono gli odori e resistono a svariati lavaggi,
    Sempre a seconda dell’età, vi sono tettarelle di diversa grandezza, per i primi mesi meglio sceglierne una con un foro stretto. Sarà dopo i 4 mesi, magari con l’assaggio delle prime pappe a base di latte, si può sostituire la tettarella a un foro con una a tre fori, ogni di misura diversa a seconda della densità della pappa.Qualsiasi biberon scegliate, è composto da una ghiera che unisce la tettarella alla bottiglietta, da un dischetto igienico da inserire nella ghiera quando si conserva il biberon, e dal cappuccio che serve a chiudere il biberon salvaguardando non solo le gocce, ma anche la tettarella. 

  • I piatti sono dotati di fondo antiscivolo e  di una pratica ventosa universale che garantisce una sicura aderenza al piano d'appoggio. Il materiale è soprattutto polipropilene, infrangibile.

  • I cucchiai soprattutto quelli in silicone sono studiati appositamente per arrivare alla bocca da angolature diverse, e raccogliere la pappa dagli angoli del piatto, senza interferire col viso del bambino mentre lo si imbocca. La copertura in silicone garantisce massima delicatezza sulle gengive.  

  • I bavaglini  per la pappa hanno un comodo fronte in morbido cotone per assorbire le macchie e le perdite di cibo e un retro impermeabile che impedisce al cibo e ai liquidi di sporcare i vestitini. Si tratta di un valido aiuto nel momento della pappa. 

 





Il posto fisso a tavola! 
L’importanza del posto fisso a tavola è fondamentale in tutti gli aspetti finora descritti della routine del pranzo in asilo nido.
In particolare, il posto fisso a tavola è importante per:


  • Identità del bambino

  • Sviluppo del senso di appartenenza al gruppo

  • Sviluppo delle socializzazioni

  • Promozione della comunicazione con i pari

  • Sviluppo del senso d’appartenenza all’ambiente
La valenza emotiva del posto fisso può essere tale da provocare forti reazioni da parte del bambino se egli è ostacolato.
Tale posto fisso deve essere scelto dal bambino.. La necessità di scelta del bambino diventerà preponderante dopo i 24 mesi quando il posto fisso a tavola diventerà, per ciascun bambino che vuole sviluppare la propria identità, il modo di affermarsi nella situazione e d’interagire con gli altri.



Una tabella più precisa per conoscere sempre il momento più corretto per mangiare...



5° mese Mela, pera, patate, carote, zucchina, lattuga, zucca
prugna
crema di riso, crema di mais e tapioca
manzo, vitello, tacchino, agnello, pollo
latte materno o latte di proseguimento
parmigiano grattugiato
olio extravergine di oliva, olio di soia
6° mese sedano, finocchio, spinaci, erbette
banana
grano, orzo, segale, avena (crema multicereali, semolino di grano, pastina, biscotto con glutine)
ricotta, crescenza, caprino, formaggini, formaggi ipolipidici
prosciutto cotto senza polifosfati
7° mese albicocche
pane secco, polenta
trota, nasello, rombo, sogliola
yogurt
brodo di carne, brodo di pollo
8° mese agrumi, kiwi, porri, verze, cipolle
pesche
cereali in fiocchi, miglio
maiale magro
prezzemolo crudo, aromi
9° mese lenticchie decorticate, piselli, ceci, soia
uva, avocado
farine integrali
emmenthal e fontina grattugiati
10° mese pomodoro
11° mese verdura cruda grattugiata, fagioli
frutti di bosco
salmone, sgombro
12° mese uovo
latte vaccino 

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