sabato 26 gennaio 2013

Strategie vincenti!




Le strategie per una nutrizione ideale capace di vincere l'inappetenza sono:


- Invitate i piccoli a farsi la porzione da soli. Sarà un ottimo esercizio per stimolare l'appetito del bambino e insegnare loro ad autoregolarsi. 


- Apparire disinteressati. In questo modo ciò che il bambino mangia non diventa un problema e si può ristabilire la naturalezza del pasto e dell'alimentazione. 


- Assecondare i suoi gusti. Non obbligatelo a mangiare ciò per cui prova avversione o aumenterà la sua inappetenza. Se non gradisce gusti particolari, se rifiuta un determinato alimento, potete evitarlo: nessun cibo è insostituibile.

-Apparecchiamo per bene la tavola, soprattutto il suo posto-tavola. Se l’età lo consente facciamolo insieme, se no facciamogli trovare anche il vassoio del suo seggiolone ben apparecchiato: ciotola, posatine, bicchiere, bavaglino pronto da indossare. Diamogli un segnale che si sta per mangiare, in modo che lo sappia, che sia preparato. Avvertiamolo che è quasi pronto.

Fonte, tratto da: "Cosa fare quando i bambini non mangiano" RIZA.it la via del benessere.
http://www.riza.it/figli-felici/alimentazione/2057/cosa-fare-quando-i-bambini-non-mangiano.html

Da evitare!

 


Importante è cercare di evitare: gli atteggiamenti che rinforzano l'inappetenza dei bambini, ad esempio:
- Forzarli. Costringendo i bambini a mangiare otteniamo un rifiuto ancor più pronunciato sul momento e, a lungo andare, un atteggiamento di inappetenza che può consolidarsi.
- Distrarli è sbagliato poiché è opportuno che la nutrizione sia consapevole.
- Pregarli. I bambini rimangono smarriti e perplessi di fronte all'espressione di un genitore preoccupato perché ha smesso di mangiare.
- Punirli o premiarli. Il cibo non deve diventare il metro con cui valutare quanto il piccolo è "bravo" o "ubbidiente". 

- Inoltre è opportuno evitare di presentare grandi porzioni che possonono provocare ansie; ricordiamoci che sono bambini e che per loro sono adatte delle mini-porzioni!!

Aiuto!!!!! Il mio bambino non mangia...


 
immagine tratta da:
https://www.google.it/search?q=bambino+che+piange&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=3PfLUcG1NMLvPJrpgOgG&sqi=2&ved=0CAcQ_AUoAQ&biw=1280&bih=653#facrc=_&imgdii=_&imgrc=-qwfiTnlJOj5KM%3A%3BFIwrWuqO1RABSM%3Bhttp%253A%252F%252Fpixers.it%252Fimage%252F1%252F400%252Fn8nLuEXYjtEUdvnFDQDMuZlQHRHW6vWRMNn1HpmN9pmNpzEUf1jSWcERb1j1fNDXw79QhY1QhQkShUj1h72MhF3FqzSKhZkaMR3KhRGKm5dRkRHT0NnasiGaho2F0Rni%252F64%252F57%252F06%252F0064570654%252F2%252Fquadro-poster-bambino-che-piange-lacrima.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fpixers.it%252Fimmagini-e-poster%252Fbambino-che-piange-15627165%3B400%3B266

L'ansia che il proprio figlio non si nutra a sufficienza appartiene a tutte la mamme. Tanto che la presunta inappetenza è la patologia che porta dal pediatra il 50% dei bambini. Il problema è che questa ansia rischia di fare danni a lungo temine. Se insistiamo, se facciamo ricatti affettivi, se siamo sempre noi a decidere cosa, quando e come mangiare, i bambini perdono la capacità di ascoltare le esigenze del loro corpo e arriva l' inappetenza.
 Questo "panico da cibo" è sempre stata una costante nella preoccupazione dei genitori e proprio ed incredibilmente nelle società agiate; oggi poi questa distorta lettura dei fabbisogni alimentari del figlio si è così esasperata che impone di correre ai ripari.
In passato se il bambino decideva di saltare il pasto, i genitori limitavano a pensare: "Non avrà fame". Questa  apparente indifferenza portava con sé un messaggio importante: ognuno, persino un bambino, ha un'innata capacità di stabilire quanto e quale cibo gli è necessario.

Prevalentemente quindi siamo di fronte a bambini che non mangiano quanto vorrebbero i genitori, ma a sufficienza però rispetto ai loro fabbisogni energetici. Vi sono poi anche bambini che in certi periodi riducono l'alimentazione, e questo può accadere per vari motivi (malattie in corso, con valescenza, problematiche familiari, gelosie con i fratelli, scuola, ecc.). Si tratta in genere di fasi transitorie che non richiedono alcun intervento, ed è comunque inutile stimolare l'appetito con farmacio integratori.

I farmaci "ricostituenti" sono ancora oggi fra i più venduti come anche i cosiddetti integratori "naturali", la pappa reale, il ginseng, e altro. Si tratta di prodotti carichi di suggestione, presentati come capaci di ricostituire qualcosa che si è perso (l'appetito, la memoria, il vigore fisico) e di restituire alla persona, al bambino, allo studente, la carica necessaria per affrontare le difficoltà e gli impegni quotidiani.
Gli studiosi giudicano questi prodotti completamente inutili. Questi farmaci rappresentano evidentemente solo una prescrizione medica semplicistica, un'illusione per il genitore che li dà con fiducia al bambino e soprattutto un buon affare per chi li produce.
 L'alimentazione non è mai solo un fatto di cifre, a nessuna età. Entra sempre in gioco la complessità dei rapporti, come quelli instaurati dai genitori con il bambino e dal bambino con i genitori; ansie, fragilità, meccanismi di difesa..







Fonte, tratto da: "Cosa fare quando i bambini non mangiano" Riza.it la via del benessere
http://www.riza.it/figli-felici/alimentazione/2057/cosa-fare-quando-i-bambini-non-mangiano.html

Il bebè rifiuta la pappa...passaggio dallo svezzamento alla pappa!


 
Intorno ai sei mesi, in genere, i bambini cominciano lo svezzamento.

Lo schema solitamente prevede che la poppata dell’ora di pranzo venga sostituita con un primo cibo semi solido. A seconda delle diverse scuole di pensiero a cui appartiene, il vostro pediatra vi consiglierà di iniziare la creatura alla mela grattugiata o, invece, ad una vera e propria pappa, con brodo, carne, semolino e olio di oliva. Nel tempo, lentamente, tutte le poppate, o quasi, verranno sostituite con cibi semi solidi.

Che succede se il bebè non mangia la pappa, si rifiuta con ostinazione di mangiare quel che gli viene proposto e reclama il seno della mamma?

Se il bebè non mangia, la mamma, in fondo, in fondo pensa di aver sbagliato qualcosa e si sente un po’ in difficoltà. Spesso, però, bastano delle semplici attenzioni per risolvere questa fase un po’ critica.

Intanto, forse non è ancora arrivato il momento dello svezzamento: per il vostro bambino questo non è il momento giusto. Non tutti i bambini sono pronti per passare alle pappe ed al cucchiaino allo stesso momento: c’è chi è pronto prima e chi è pronto dopo. Spesso è sufficiente aspettare anche solo un mese e il problema si risolve da solo: avere sei mesi non significa necessariamente essere pronti.

Poi, è bene escludere  una malattia del momento, come un’influenza o un’otite: in tutti questi casi è meglio rimandare lo svezzamento a quando il bimbo sarà in piena forma.

Se poi vostro bimbo sta bene e siete convinte, d’accordo con il pediatra, che sia il momento giusto per iniziare lo svezzamento ma il piccolo ancora si rifiuta, c’è una prassi, in voga tra alcune mamme: proporre la primissima pappa nel biberon, offrire una succhiata di biberon e poi un’altra e – solo dopo – proporre il seno. Lentamente il bimbo si abituerà ad un sapore nuovo e dopo una decina di giorni o anche meno si berrà tutto il biberon e, solo allora, sarà in condizioni di accettare ed apprezzare il cucchiaino.


Importante è comunque restare calme. Lo svezzamento richiede: calma, dolcezza, alle volte chiede di essere rimandato. Svezzare non significa togliere il vizio ma insegnare al vostro bambino a scoprire cose nuove.

Fonte, tratto da: "Svezzamento: quando il bebè rifiuta la pappa" Donna moderna.com
http://www.donnamoderna.com/mamme/Bambini/svezzamento

sabato 19 gennaio 2013

Per saperne di più…


Uno studio della Cornell University ha scoperto che per stimolare l’appetito dei bambini sarebbe sufficiente confezionare dei menu che abbinino 7 alimenti a 6 colori. I ricercatori hanno coinvolto 23 preadolescenti e 46 adulti in un test che prevedeva il visionare le foto di 48 diverse combinazioni di cibo, diverse per numero di alimenti, disposizione e combinazione.
I risultati dello studio indicano che sono proprio i bambini, a differenza degli adulti, i soggetti più influenzabili da ciò che si presenta davanti agli occhi. Quindi, sì a piccole porzioni e varietà!

Un video interessante...

Un consiglio a mamme e papà....insegnate ai bambini ad apprezzare i cibi, insistete e variate la loro alimentazione!

mercoledì 2 gennaio 2013

Occhio ai colori...la cromoterapia!!!




Il termine cromoterapia, dal greco cromos = colore, significa cura con i colori. I colori influenzano la nostra vita, hanno potere sulle nostre emozioni; le antiche culture mediche orientali e indiane, associavano loro, il potere di apportare benefici sia al corpo che alla psiche. La cromoterapia non è supportata da prove scientifiche a sostegno , ma questa medicina alternativa, suscita sempre interesse e curiosità. Spesso la scelta di un piatto o di un alimento è inconsapevolmente determinata dal suo colore, che esercita un particolare richiamo. È noto che la cromoterapia attribuisca a determinati colori effetti su corpo e psiche in grado di ristabilirne l’equilibrio, influenzando per esempio l’umore, il sonno o la concentrazione.  È meno noto, invece, il nesso tra colori e cibo. Nell’antica tradizione medica cinese, con i colori si classificano anche i sapori: il rosso per l’amaro, il giallo per il dolce, il bianco per il piccante, il nero per il salato, il verde per l’acido. Ma ciò che più conta è che i pigmenti che colorano frutta e verdura non hanno solo una funzione visiva, bensì producono effetti benefici su tutto l’organismo. Flavonoidi, fenoli, terpeni, fitati, isotiocianati, indoli sono tutti fitonutrienti che svolgono funzioni importanti per la salute del corpo e la cui presenza in un ortaggio o in un frutto è segnalata dal suo colore. 


Cromoterapia alimentare: se si vuole perdere peso, evitiamo il rosso, che è il colore stimolante e quindi sviluppa l’appetito. Il rosso è il colore dei pomodori, peperoni, ciliegie, ribes, lamponi che proteggono il cuore, e rafforzano la memoria. Il blu ed il viola calmano il senso di fame. Ci vengono in mente le melanzane, le prugne, l’uva, ed i fichi tutti alimenti ricchi di fitonutrienti, che sono necessari per proteggere le vie urinarie, e per contrastare l’invecchiamento della pelle.

Chi vuole rallentare il proprio modo di mangiare, dovrà preferire alimenti dal colore verde. È il colore della clorofilla, insalate, zucchine, piselli, rucola, basilico, avocado,  concentrano la propria azione sulle ossa, denti ed occhi.

Chi ha problemi di digestione, deve consumare alimenti arancioni. Sono arancioni le albicocche, carote, pesche, la papaia. Tutti rinforzano gli occhi, il cuore, ed il sistema immunitario per la presenza di vitamina C e betacarotene.

Il bianco ha proprietà depurativa, come il finocchio. L’aglio e lo scalogno, le pesche bianche sono ricchi di potassio e fitonutrienti, che aiutano a combattere il colesterolo, perché favoriscono la maniera giusta di assorbire i grassi.  
 
Fonte, tratto da: "Cromoterapia e alimentazione" BellezzaeSalute.net Il portale della salute e del benessere
http://www.bellezzaesalute.net/cromoterapia-e-alimentazione