Intorno ai sei mesi, in genere, i bambini cominciano lo svezzamento.
Lo schema solitamente prevede che la poppata dell’ora di pranzo venga sostituita con un primo cibo semi solido. A seconda delle diverse scuole di pensiero a cui appartiene, il vostro pediatra vi consiglierà di iniziare la creatura alla mela grattugiata o, invece, ad una vera e propria pappa, con brodo, carne, semolino e olio di oliva. Nel tempo, lentamente, tutte le poppate, o quasi, verranno sostituite con cibi semi solidi.
Che succede se il bebè non mangia la pappa, si rifiuta con ostinazione di mangiare quel che gli viene proposto e reclama il seno della mamma?
Se il bebè non mangia, la mamma, in fondo, in fondo pensa di aver sbagliato qualcosa e si sente un po’ in difficoltà. Spesso, però, bastano delle semplici attenzioni per risolvere questa fase un po’ critica.

Poi, è bene escludere una malattia del momento, come un’influenza o un’otite: in tutti questi casi è meglio rimandare lo svezzamento a quando il bimbo sarà in piena forma.
Se poi vostro bimbo sta bene e siete convinte, d’accordo con il pediatra, che sia il momento giusto per iniziare lo svezzamento ma il piccolo ancora si rifiuta, c’è una prassi, in voga tra alcune mamme: proporre la primissima pappa nel biberon, offrire una succhiata di biberon e poi un’altra e – solo dopo – proporre il seno. Lentamente il bimbo si abituerà ad un sapore nuovo e dopo una decina di giorni o anche meno si berrà tutto il biberon e, solo allora, sarà in condizioni di accettare ed apprezzare il cucchiaino.
Importante è comunque restare calme. Lo svezzamento richiede: calma, dolcezza, alle volte chiede di essere rimandato. Svezzare non significa togliere il vizio ma insegnare al vostro bambino a scoprire cose nuove.
Fonte, tratto da: "Svezzamento: quando il bebè rifiuta la pappa" Donna moderna.com
http://www.donnamoderna.com/mamme/Bambini/svezzamento
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